Perché gli italiani schifano l’Italia? Può sembrare una domanda critica, acida, sentita e risentita, ma è una domanda che da un paio di giorni mi sta frullando in testa.
Negli ultimi giorni la mia collega Sandra ha avviato sul suo blog l’hashtag #5destinazionidabrivido in questo articolo Cinque destinazioni da brivido. È stato un vero successo sulle stories di Instagram, dove la maggior parte dei viaggiatori sceglieva mete estere, scontate e rinomate. New York, Cuba e Messico sono quelle che sono andate per la maggiore.
Al che, il mio solito animo leopardiano ha iniziato a fremere. Voleva capire come possa essere possibile non riuscire a considerare la preziosità dell’Italia. Così si è tuffato nelle riflessioni cosmiche riguardo al resto del mondo, ponendosi questa domanda:
Perché gli italiani schifano l’Italia?
Se c’è una cosa che ho imparato negli ultimi anni è quella di capire bene che reazioni smuove un qualsiasi argomento dentro di me e quali siano le sue cause. Una volta che ho tutto chiaro, guardo al di fuori. (quindi questa è un’analisi del tutto personale!!)
Questo mi ha aiutata molto a darmi una risposta sul perché gli italiani schifino l’Italia (e vogliono abbandonarla). Con questo non voglio di certo dire che tutti la schifiamo, ma sotto sotto c’è quel sentimento di odio, scontentezza e repulsione che prima o poi viene fuori a tutti.
La prima risposta che mi sono data è che certamente la situazione politica dell’Italia non aiuta di certo ad amarla. Aggiungiamoci le varie mafiate, l’istruzione che va sempre più a picco, la disoccupazione, la sanità ecc… Classica risposta di tutti: “Eh sti politici stanno a fa un casino!”. Esiste per caso un paese che abbia una casta politica perfetta? Forse nel paese delle meraviglie. Ah, no. Anche lì c’era la Regina di Cuori indemoniata!
Ci sta, ma l’Italia non è solo politica.
Cos’è allora che ci impedisce di vedere con occhi sinceri quanto l’Italia sia bella?
Non lo nascondo, anche io sono stata una di quelle che schifa l’Italia. Al liceo dicevo che dopo l’università mi sarei trasferita all’estero. All’Università ho colto ogni occasione possibile per andarmene all’estero e conoscere altre realtà. Ad un certo punto della mia vita, vedevo tutto nero e l’Olanda mi sembrava l’unica terra della salvezza.
Poi, la consapevolezza. Ho guardato dentro di me e ho cercato il motivo per il quale qualche anno fa volevo scappare.
Volevo andarmene dall’Italia, perché sono sempre stata viziata. Sì, viziata dal sistema. Dopo le scuole medie sapevo che dovevo scegliere l’indirizzo per le superiori e le opzioni che consideravo erano, quante, forse 3? Dopo il liceo avevo due possibilità: andare a lavorare o continuare a studiare. Non avevo alcuna intenzione di deludere i miei genitori che volevano vedermi laureata e ho scelto lo studio, perché me lo potevo permettere e perché mi piaceva studiare.
Il sistema ci vizia a sentirci al sicuro fino a 18/25 anni. Poi ti butta nel mondo, e c’è chi purtroppo ci si ritrova a sopravvivere anche prima e il primo impatto col mondo è una catastrofe totale. Ci abitua ad avere sempre la strada bella e pronta e l’unica cosa che dobbiamo fare è indicare dove vogliamo andare fino alla maggiore età. Ci crea una bella e comoda comfort zone, ci vizia.
Il passaggio in cui iniziamo a schifare l’Italia
È inevitabile che, quando devi scegliere da solo, vai nel pallone. Di offerte di lavoro non ne piovono, farti una vita tua è impossibile, le proposte sono stage sottopagati o addirittura non pagati e la disperazione ti inizia ad offuscare la mente. E così dopo la laurea inizia, solitamente, il vero senso di fuga. Inizi a schifare l’Italia che ti tarpa le ali, che non ti permette di vivere i tuoi sogni.
Non ci capisci più niente. Vedi che tutti mollano tutto e vanno a Londra, in Costa Rica, in Australia, in Svizzera e ti prende la smania di lasciare tutto quel mondo di stallo. Perché qualcuno ti ha fatto vedere che da qualche altra parte si sta meglio.
In realtà, nella vita tutto è relativo.
La vita fuori dall’Italia
Ma, alla fine, la vita fuori com’è? Migliore?
Il mio caro amico Rob ci vive a Londra da 5 anni e mi confessa di non riuscire a metter da parte nulla al mese, perché non ce la fa. Vive a 40 minuti di metro da Londra e con altre 4 persone.
La mia cara amica Debora di Daisy & Potatoes vive da un anno a Dublino col suo compagno e mi racconta sempre che soffre, perché è una città che le sta stretta.
Andare a lavorare in Australia può suonare figo. Fino a che lavori a Sydney e fai i salti mortali per arrivare a fine mese, facendo la cameriera, non ti sembra nemmeno di faticare. Ma se ti sposti all’interno, nella vera Australia, la voglia di rimanerci più del dovuto ti passa.
La Spagna è bellissima, tutti a mangiare tapas e a ballare, prezzi bassi di affitti e per lo shopping è una meraviglia, ma non c’è lavoro. Nemmeno per gli spagnoli che sono costretti ad andarsene, come la mia amica Alba che sente terribilmente la mancanza della sua Granada.
Molli la famiglia, gli amici, i ricordi. Molli tutto.
Nella vita all’estero è tutto molto più relativo.
Continuiamo veramente a schifare l’Italia?
C’è gente che sì, schifa ancora l’Italia. La odia, forse per via di una grande ferita mai cicatrizzata. Chissà!
Io, invece, no, non più. Sto costruendo qualcosa di bello, qui. Ho tanti progetti. Mangio cibo sano e il nostro olio extra vergine è il più desiderato del mondo. I nostri colori sono unici come il nostro clima e non ci voglio rinunciare. Perciò, mi sono corciata le maniche e mi sono detta: “se a 30 anni non ho combinato niente di buono e costruttivo, allora vedrò il da farsi”.
- Ho trovato un equilibrio, per sopravvivere alle malsane notizie che ci bombardano alla tv. Non la accendo.
- Leggo online le cose che mi interessano, non ho bisogno di giornalisti venduti che terrorizzano le persone.
- Studio posticini unici italiani, perché l’Italia è il paese più bello del mondo e io lo so.
Lo so, perché ovunque io sia andata chiunque io abbia conosciuto mi ha fatto capire quanto l’Italia sia preziosa e quanto io sia stata cieca. Nei loro occhi vedevo il sogno, la meraviglia, lo stupore e più o meno la reazione comune era questa:
L’Italia è il paese più invidiato del mondo, perché, fondamentalmente, abbiamo tutto!
Abbiamo il Bel Paese in tutti i suoi sensi! Il buon cibo, la buona musica (ancora per poco 😀 ), il bel sole e a distanza di poche decine di chilometri abbiamo il mare che si unisce alla montagna. Le colline, i vigneti, gli oliveti, il cielo ancora azzurro (non più dappertutto purtroppo), l’arte!
Gli artisti di tutta l’Europa sono passati per Roma, Napoli, Firenze, Venezia, perché siamo un Paese splendente. Tutti sanno che l’Italia vale, noi dobbiamo solo riscoprire un po’ il suo vero valore, a prescindere da tutto il resto.
E per tanti versi, in certi posti, si vive ancora bene e tranquilli. Non è da poco questo.
Cerchiamo di non schifare più, più di tanto, l’Italia
Questo è il mio invito. Guardiamoci bene intorno, diamo l’importanza che si merita al nostro Paese. Amiamolo e facciamo di tutto per farlo arrivare al suo massimo!
Solo noi piccoli uniti possiamo farlo diventare grande!
Tu che ne pensi? 🙂