La filosofia di essere Una Vita in Valigia
Un giorno ho incontrato un agente di viaggi, che ha riconosciuto il mio logo grazie alla valigia che avevo con me. Mi ha detto: “sei proprio una blogger rivoluzionaria per il nome che hai scelto!“. All’inizio non capivo bene cosa intendesse. Ho sempre saputo di essere rivoluzionaria e diversa dalla massa, cosa che mi ha sempre fatta soffrire molto da piccola. Non ero uguale a tutti e la società cerca sempre di imporci l’omologazione. Tuttavia, ho sempre resistito e sono sempre stata sotto sotto rivoluzionaria.
Eravamo al TTG e, confrontarmi con la me rivoluzionaria in un fascio di ansia, eccitazione e caos, è stato uno shock. Così ho chiesto cosa intendesse, con un sorriso di soddisfazione mista a preoccupazione. Si è spiegato, ho sorriso di nuovo e gli ho dato ragione.
Cosa vuol dire “Una Vita in Valigia”?
Il mio blog si chiama Una Vita in Valigia, perché la mia vita è veramente una vita in valigia. Vivo in una valigia! Vivo per i viaggi e di viaggi, e la valigia è sempre pronta.
Il primo viaggio che ho fatto è stato a 3 mesi. I miei genitori mi hanno portata a Montegallo, un paesino sperduto nelle Marche perfino per i marchigiani. Io, però, ero lì, sorridente e capricciosa.
Gli anni successivi sono stati una semplice conferma di questo modo di vivere che mi hanno insegnato i miei genitori. Ammetto che è stata una grande fortuna, perché non tutti da piccoli hanno avuto le stesse possibilità che ho avuto io.
Ah, ragà… questo non significa che ho già visto mezzo mondo, che me ne vanto e faccio la conta di quanti paesi ho visto o quanti me ne mancano, come la gran parte dei “travel blogger“!
Questo vuol dire che, se mi dovessero dire di partire subito per la Micronesia, non mi sentirei un pesce fuor d’acqua. Vuol dire anche, purtroppo, essere etichettata come “la figlia di papà che non sa nemmeno cosa sia la fatica nella vita”. Vuol dire avere esperienza nel campo dei viaggi, nel muoversi nel mondo.
Ok, va be’, ma l’agente di viaggi al TTG? Cosa ti ha detto me lo vuoi dire o no?
Te lo spiego subito nel paragrafo super filosofico di sotto.
La filosofia di Una Vita in Valigia
La filosofia dell’avere una vita in valigia si basa sull’unico ed indistruttibile concetto universale di AMORE.
L’amore è ciò che proviamo per la mia famiglia, per il fidanzato o la fidanzata, la moglie o il marito e gli amici. Non è solo tra persone, animali o persone e animali.
L’amore è a nord, a sud, ad est e ad ovest.
Dappertutto.
L’amore è nel mondo.
Di conseguenza, per la proprietà transitiva, l’amore è:
Amare il nostro pianeta;
Rispettarlo e rispettare le sue genti ed i loro usi e costumi;
Conoscerlo in tutte le sue più intime sfumature.
Come fare ad amare il mondo senza una vita in valigia?
A priori è impossibile. Empiricamente è dimostrabile che una vita in valigia è il mezzo imprescindibile per raggiungere lo scopo.
Dai, con i paroloni ho finito! Il senso ultimo è semplice ed è racchiuso proprio nelle parole dell’agente di viaggi del TTG: la filosofia di una vita in valigia è quella di andare in giro per il mondo a scoprirlo ed adorarlo con una valigia sempre pronta, mentre si sente il brivido rivoluzionario di un nuovo viaggio che sta per iniziare.
Sei Una Vita in Valigia anche tu?
Allora tagga con l’hashtag #unavitainvaligia
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