La Festa di Sant’Agnese e delle Malelingue
Una delle prime volte nel 2016 in cui uscii in giro per L’Aquila mi dissero: “Non ti preoccupare, all’Aquila tutti sanno tutto di tutti”. Non scorderò mai questa frase. Parlando con un’amica di Roma, quindi anche lei adottata dall’Aquila ormai da 10 anni, è venuto fuori che questo modo di fare, di chiacchierare e spettegolare un po’ su tutto e tutti, è una cosa quotidiana e normale. Sembra proprio così normale che ogni 21 gennaio si festeggia Sant’Agnese, la protettrice delle “malelingue” durante la Festa di Sant’Agnese e delle Malelingue!
Io sono rimasta sconcertata all’inizio, poi ho fatto un po’ di ricerche e la cosa mi è sembrata davvero autentica, unica e divertente!
Cos’è la Festa di Sant’Agnese e delle Malelingue?
È una tradizione aquilana in onore di Sant’Agnese legata alla maldicenza. Questa deve essere intesa non come pettegolezzo o insulto, ma come mezzo di critica satirica, sincera e costruttiva. Quini, non è assolutamente una festa religiosa. Prende soltanto il nome della Santa, perché si festeggia il giorno di Sant’Agnese, il 21 gennaio.
Il 21 gennaio, quindi, gli aquilani, che fanno parte della Confraternita dei Devoti di Sant’Agnese e ad altre, si incontrano per dare sfogo alla “maldicenza“. La maldicenza può essere definita come pettegolezzo, diffamazione, ma durante questa festa è più una sorta di satira molto diretta, autorevole e tagliente.
È un vero e proprio festival organizzato molto seriamente, con bandi, progetti da presentare e scadenze! Si svolge in varie giornate ed inizia con la presentazione delle creazioni letterarie da sottoporre al pubblico, alla giuria popolare e alla giuria artistica. Solitamente si tratta di poesia e/o prosa rigorosamente scritte in dialetto aquilano, a volte in italiano. A volte qualcuno presenta anche degli sketch, ma tutte le tipologie non devono superare i 3 minuti di presentazione!
In altre giornate, vengono organizzati convegni e dibattiti sui temi più disparati a livello nazionale. Poi, si affronta con la classica “maldicenza” aquilana un tema a caso. Il vincitore viene dichiarato “Agnesino” e viene premiato dal Sindaco.
Tutta questa festa si realizza grazie all’Associazione Culturale Confraternita dei “Devoti” di Sant’Agnese con il patrocinio del Comune dell’Aquila e l’aiuto della Cassa di Risparmio dell’Aquila.
Cosa si fa durante la Festa di Sant’Agnese e delle Malelingue?
Dalle ricerche che ho fatto, non ho capito un granché di cosa si fa veramente. Perciò, chiederò ad alcuni amici che fanno parte della Congrega de Ji Serpari, una delle tante! Prima del terremoto, si contavano 200 congreghe, negli ultimi anni sono sempre tante ed oltre 50!
Per ora ho scoperto che nella piazza dello storico Ospedale San Salvatore si riuniscono tutti le Confraternite o Congreghe con il loro capitano, scelto appositamente per il suo talento nel proferire maldicenze contro qualsiasi aquilano, e vari altri personaggi, che hanno delle cariche precise.
La gara consiste in una sfida dialettale tra le congreghe. Il pubblico, poi, sceglie la squadra vincente, in base alla veridicità e alla particolarità delle maldicenze. La cosa fondamentale da ricordare è che in un’atmosfera goliardica, altamente satirica e mai malevola o pettegola o calunniatrice:
si dice il male, non si dice male!
Allora, gli aquilani affilano le lingue e si riuniscono nei vari locali della città con le loro confraternite e congreghe, gruppi di amici e compagni di lavoro o scuola per gareggiare a suon di maldicenze e decretare il vincitore!
Le cariche nelle Congreghe della Festa di Sant’Agnese e delle Malelingue
Forse queste sono le più bizzarre e più divertenti della Festa. Alcune cariche sono storiche ed intramontabili e si ritrovano in tutte le Congreghe. Altre, più moderne, vengono inventate di tanto in tanto. Ogni Confraternita ha:
- il suo capitano, Ju Presidente, il migliore e più linguacciuto di tutti. A volte è affiancato da Ju Vice Presidente o Ju Segretario, che rosicano;
- la Lavannara, la lavandaia, che “stende bene i panni altrui”;
- la Mamma deji ca**i deji atri, che si spiega da sola;
Poi, compaiono la Lima Sorda, Ju Zellusu, il rompi scatole, Recchia Fredda o Recchia de Prete, colui che sa tutto, e tanti altri. Se ne vuoi sapere di più, dai una letta alla confraternita “Quelli dell’Asd Genzano” su Abruzzo Web.

Le cariche di Sant’Agnese, fonte Centralmente.
Nonostante sia così assurdamente e follemente folcloristica e fantastica questa usanza, tanti aquilani non la gradiscono. Alcuni, ho letto, hanno creato dei gruppi contro Sant’Agnese, perfino su Facebook!
Negli anni, però, questa festa è stata di così grande prestigio da avere come ospiti il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, il Senatore Giulio Andreotti (solo al telefono) e Bruno Vespa.
Origini storiche della Festa di Sant’Agnese e delle Malelingue
Questa festa tradizionale, che in tutto il mondo si organizza solo all’Aquila, ha origini antichissime e non del tutto ben definite. Infatti, ci sono parecchie persone che studiano ancora la sua genesi, perfino a livello universitario!
La versione più veritiera sembra sia quella delle “malmaritate”, le prostitute. Nel 1300 si rifugiavano insieme alle donne più povere e alle serve della città presso il monastero di Santa Agnese all’Aquila. Dato che lavoravano nelle case nobiliari della città, conoscevano tutte le tresche e i segreti. Erano maestre nel mettere in giro maldicenze nel paese e, perciò, Sant’Agnese divenne la loro protettrice.
Dagli studi, sembra che esistevano dei gruppi di uomini che si ritrovavano nelle locande a criticare i ricconi dell’epoca. Uno di questi venne bandito dalla città, proprio il giorno di Sant’Agnese, il 21 gennaio, diventando “quelli di Sant’Agnese“. Tanti concittadini, mogli e madri chiesero insistentemente di farli rientrare e rientrarono nelle mura a patto di non mettere più in giro malelingue! Per ovviare e continuare a sparlare, continuarono a spargere maldicenze in un’osteria fuori dalle mura, a Porta Riviera.
Approfondimenti su Sant’Agnese e le Malelingue:
La tradizione di Sant’Agnese
Edizioni di Sant’Agnese
Il culto di Sant’Agnese